Musei di Assisi
Musei di Perugia
Musei di Bettona
Musei di Bevagna
Musei di Torgiano
Musei di Spello
Musei di Foligno
Musei di Montefalco
Musei di Gualdo Tadino

Storie di Rocche
Storie di Castelli

Basilica di San Francesco
Basilica di S.M.d. Angeli
Chiesa di Santa Chiara
Chiesa di San Rufino
Eremo delle Carceri
Chiesa di San Damiano
Chiesa di San Pietro
Chiesa di S.M.Maggiore
Chiesa di S. Giacomo
Chiesa Nuova
Abbazia di S. Benedetto
Chiesa di S. Maria in Arce
Chiesa di S. Francesco Pic.
Chiesa di S. Stefano

La Basilica di Santa Maria Degli Angeli
tel. 075.80511 orario apertura

E' considerata uno degli edifici sacri più grandi della cristianità.
Le misure sono a dir poco impressionanti: 75 metri di altezza (sino alla sommità estrema della cupola) distribuita per 126 metri di lunghezza e 65 mt. di larghezza.

La sua costruzione iniziò nel 1569 ed i lavori terminarono circa un secolo più tardi nel 1679.
La prima pietra fu posta in opera dal vescovo di Assisi Filippo Geri. L'architetto perugino Galeazzo Alessi, coadiuvato dal Vignola e Giulio Danti ne curò il progetto definitivo.
La facciata ed il portico in stile neorinascimentale furono aggiunti successivamente nel 1924. La statua aurea della Madonna Degli Angeli, realizzata dallo scultore Colasanti venne collocata solo sei anni più tardi, nel 1930. A tal proposito, si racconta che alcuni pellegrini in visita al santuario dichiarano con grande stupore, di aver visto muovere la Madonnina (1948).
La cupola e il campanile vennero terminati nel 1680, mentre solo nel 1950 venne completato il piazzale davanti alla Basilica.
Le 3 navate in perfetto stile dorico conferiscono a tutto il luogo sacro un' architettura molto semplice e al tempo stesso estremamente elegante.
Grazie alla partecipazione delle famiglie nobili di Assisi, nel corso degli anni vennero fatti alcuni lavori di restauro alle cappelle laterali, per riportarle agli antichi splendori.
Entrando, si può immediatamente ammirare la cappella del Transito, usata come infermeria durante il primo insediamento francescano

Sull'altare troviamo una statua in terracotta, risalente al XV secolo e raffigurante il fraticello di Assisi; nella parte centrale della chiesa si possono ammirare gli stupendi affreschi di Giovanni Spagna.
Da sottolineare nell'abside, il bellissimo Coro Ligneo ed il Pulpito, opere di certosino intaglio eseguite dai frati francescani nel XVII secolo, mentre al centro troneggia l'altare papale, opra dell'architetto Apollonj - Ghetti. La Cripta venne realizzata proprio per mettere in evidenza le costruzioni francescane.
Il Tabernacolo Robbiano e' realizzato in terracotta smaltata, e raffigura vari avvenimenti, tra cui si pongono in particolare evidenza: la nascita di Gesù, la visita dei Re Magi, l'Incoronazione della Madonna, San Francesco al momento di ricevere le stigmate.

Di grande valore spirituale e religioso è la Porziuncola.
Si tratta di una antica cappella, appartenuta ai monaci benedettini del Subasio e venerata per le numerose apparizioni evangeliche avvenute in essa.
Rimasta per lungo tempo abbandonata fu restaurata da San Francesco, il quale comprese proprio qui la sua vocazione spirituale. Ed è sempre questo il luogo che vide la nascita e la fondazione da parte del santo, dell' Ordine dei Frati Minori.
Nel 1216, durante una visione estatica, San Francesco ottenne da Gesù l'indulgenza del perdono d'Assisi, successivamente approvata da papa Onorio III. Ancora oggi tutti i fedeli possono quotidianamente beneficiare del famoso perdono, attraverso le condizioni tipiche di un indulgenza plenaria: 1) visita al santuario e recita di un Pater e di un Credo; 2) confessione e comunione; 3) preghiera secondo l'intenzione del pontefice( ad esempio, un Pater Ave Gloria).
La struttura della Porziuncola è costituita dal campanile in stile Gotico, con la porta centrale, decorata in stile floreale e risalente al 1500. Interessante la tavola sull'altare, opera di prete Ilario da Viterbo.
La Basilica è attraversata e collegata ad alcuni dei luoghi più cari a San Francesco tramite il cosiddetto "roseto". La tradizione vuole che, in una notte d'inverno, mentre stava pregando nella sua cella, il santo fu tentato di abbandonare la vita di preghiera e di penitenza. Per vincere la tentazione diabolica, San Francesco non esitò a spogliarsi e a gettarsi in uno spineto, presso la cella. Al suo contatto le spine scomparvero e fiorì un giardino di splendide rose, a tutt'oggi senza nemmeno una spina.

 
Assisinforma è un servizio ©2006 Global Center - tutti i diritti riservati